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➢ Opere:  Questa  tecnica  è  utilizzata  in  alcuni  volumi  presenti  alla
                    Biblioteca,  come:  Variae  ac  multiformes  florum  species,  Hortus

                    botanicus Vindobonensis





            Impressione:


            La tecnica, simile per molti aspetti a quella dell'impressione a fumo


                ➢ Realizzazione: consisteva nel cospargere di inchiostro la superficie
                    della pianta, per poi imprimerla su un foglio bianco in modo tale che

                    lasciasse la sua impronta.
                ➢ Storia: Si tratta di una tecnica in uso almeno fino dalla prima metà
                    del  1400  (l'esempio  più  antico  è  conservato  presso  la  Biblioteca

                    universitaria di Salisburgo ed è databile agli anni appena precedenti
                    il 1425), che si colloca un po' a metà tra la scelta di raccogliere le
                    piante  secche  (quindi  gli  esemplari  veri)  e  quella  di  rappresentarli
                    attraverso illustrazioni.


            Impressione a fumo



                ➢ Realizzazione: Consisteva nell’esporre le piante asciutte al fumo di
                    una  candela  o  di  una  lampada  ad  olio  finché  non  si  erano

                    uniformemente cosparse di fuliggine, poi vi si posizionava sopra una
                    carta  morbida,  che  veniva  schiacciata  con  una  stecca  fino  a  far
                    passare  la  fuliggine  alla  carta.È  una  tecnica  di  stampa  diretta,  dal
                    momento che non prevede la realizzazione di una matrice. Nel corso

                    degli anni, la fuliggine fu sostituita dall’inchiostro, che dava origine
                    a stampe  meno soggette a deterioramento.  La tecnica della stampa

                    diretta con inchiostro poteva essere utilizzata anche per imprimere le
                    lastre di legno da intagliare per il procedimento xilografico (con lo
                    sviluppo  dei  procedimenti  fotografici  verrà  poi  utilizzata  una
                    pellicola  fotosensibile  applicata  alla  matrice,  che  veniva

                    impressionata e l’impronta fungeva da guida all’incisione).
                ➢ Storia:  Tecnica  utilizzata  a  partire  almeno  dal  XV  secolo  fino
                    all’inizio     dal      XIX.       Una      prima       testimonianza          sull’uso

                    dell’impressione a fumo si trova nel Codice Atlantico di Leonardo da
                    Vinci  (tra  1490  e  1519,  foglio  197  verso),  anche  se  il  metodo



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