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espressivi furono raggiunti nelle serie litografiche di G. Gavarni (Les
Lorettes, 1841-43; Masques et Visages, 1852-53), la cui piacevole
immediatezza non è disgiunta da intenti di satira sociale e di
costume, e nell'imponente opera litografica (4000 tavole) di H.
Daumier (Caricaturana, 1836-38; Bas Bleus e Pastorales, 1845; Bons
Bourgeois, 1846-47), che unisce a una tecnica altissima ma mai
virtuosistica una vena satirica impetuosa e plebea; Daumier
collaborò come litografo al giornale Le Charivari, come Gavarni, e a
La Caricature. Da O. Redon ad A.Sisley, da E. Manet a P. Gauguin e
P.-A. Renoir, da E. Bernard al belga F. Rops, molti furono gli artisti
della seconda metà del sec. XIX che si espressero occasionalmente o
prevalentemente nella litografia; ma il vero innovatore della
litografia in bianco e nero e di quella a colori (cromolitografia) per
affiches, nella quale si era già cimentato con successo J. Chéret, fu
H. de Toulouse-Lautrec, la cui attività grafica si concentra tra il
1891 e il 1899: da Moulin Rouge (1891) e dalla serie Café Concert
(1893) ed Elles (1896), alle tavole per Histoires naturelles di Renard,
pubblicate nel 1900, nei suoi fogli più belli raggiunse, attraverso
l'acre e tesa semplificazione del tratto e la sommaria stesura del
colore, guidate da un'intuizione formale immediata e insieme
sapiente, e l'astuzia dell'impaginazione, una sintesi stilistico-
espressiva che applica il segno liberty a un'immagine corrosiva e
fantastica della realtà umana. Mentre in Inghilterra fioriva la
litografia di traduzione e la veduta “pittoresca” (R. P. Bonington, J.
A. Whistler), in Germania si applicarono a essa F. Piloty e A.
Menzel, poi Thoma e Slevogt, in Italia V. Camuccini, B. Pinelli, F.
Hayez, brillante nel ritratto e nell'illustrazione (I lombardi alla prima
crociata, Ivanhoe), poi A. Fontanesi, che si dedicò al paesaggio nel
gusto dello svizzero A. Calame, e G. Fattori. Fondamentale fu
l'opera litografica del norvegese E. Munch, tutta giocata su tragici e
sapientissimi contrasti di bianchi e neri (Urlo, Madonna, Vampiro,
1895), da cui discesero le prove degli espressionisti tedeschi da
Nolde a Käthe Kollwitz. Notevole l'attività litografica di Bonnard,
Vuillard, Matisse, Dufy, Dunoyer de Segonzac, Derain, Braque,
Léger, Rouault, Kandinskij, Kokoschka e Picasso, nell'ambito della
cui imponente attività grafica la litografia occupa un posto
importante dal 1945 in avanti. In Italia Casorati preparò le litografie
per Le Grazie di Foscolo (1945-47), per Les colonnes di P. Valéry
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