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➢ Storia: Fu adottato per la prima volta dal praghese G.A. Senefelder
                    (dopo il 1796), utilizzando come matrice della stampa la superficie

                    levigata di una pietra; è poi passato all’uso di superfici di zinco o
                    alluminio        (metallografia),         ai     procedimenti          fotomeccanici
                    (fotolitografia) e all’utilizzazione delle Fu adottato per la prima volta
                    dal  praghese  G.A.  Senefelder  (dopo  il  1796),  utilizzando  come

                    matrice  della  stampa  la  superficie  levigata  di  una  pietra;  è  poi
                    passato all’uso di superfici di zinco o alluminio (metallografia), ai
                    procedimenti fotomeccanici (fotolitografia) e all’utilizzazione delle

                    impronte  dirette  (offset).  Rivoluzionaria  rispetto  ai  procedimenti
                    tradizionali  dell’incisione,  permette  di  raggiungere  nella  stampa  la
                    resa  dei  valori  e  l’effetto  espressivo  di  matita,  lavis,  acquerello,
                    attraverso l’esecuzione diretta sulla pietra. L’antico sistema, fino alla

                    fine del 19° sec., utilizzava lastre di calcare (pietre litografiche) con
                    superficie  perfettamente  levigata.  L’esecuzione  del  lavoro  grafico,

                    rovesciata per ottenere la stampa diritta, è eseguita direttamente sulla
                    pietra  con  una  matita  contenente  inchiostro  formato  da  grassi  e
                    resine,  con  aggiunta  del  pigmento.  Il  metodo  di  riporto  prevede
                    invece l’esecuzione su un foglio di carta, con la matita litografica,

                    del  disegno  a  diritto,  riportato  poi  sulla  pietra  con  un  decalco  a
                    pressione. L’immagine si rinforza con inchiostro grasso mantenendo
                    umidificata  la  superficie  della  pietra.  La  stampa  era  effettuata  in

                    passato con torchi a mano, poi anche su macchine piane litografiche.





                 ➢ Opere: La litografia si diffuse rapidamente dapprima in Germania e
                    poi in tutta Europa, sia come manifestazione artistica originale, sia
                    applicata all'illustrazione e alla traduzione d'arte. Se in un panorama
                    storico artistico la litografia non può essere isolata dall'avvicendarsi

                    delle  correnti  stilistiche  contemporanee,  è  tuttavia  possibile
                    puntualizzarne, nell'opera di alcuni grandi grafici, quegli episodi che

                    per  la  perfetta  coerenza  tra  tecnica  e  ispirazione  assumono  un
                    carattere  esemplare.  Sono  tra  le  prove  più  valide  e  precoci  le  22
                    litografie  di  Goya,  tra  cui  le  celeberrime  4  tavole  dei  Tori  di
                    Bordeaux, quelle raffinate e tecnicamente elaborate di T. Géricault

                    (Ritorno  dalla  Russia,  1818;  Cavalli  in  scuderia,  1819),  di  E.
                    Delacroix, che raggiunse felicissimi risultati nelle tavole per il Faust
                    (1828),  di  P.  Prudhon,  Bresdin,  Millet.  Massimi  esiti  tecnici  ed


                                                                                                            19
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