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più corto; si rinuncia così al realismo, in altri momenti così rispettato, per
questioni puramente logistiche. Legami tra la legatura e i modelli xilografici non
devono sorprendere: Virgin Solis avrebbe inciso proprio dei rulli per i legatori
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della sua città, Norimberga.
Nella Biblia sacra, ad vetustissima exemplaria nunc recens castigata,
Romaeque reuisa: in quibus, praeterea, quae subsequens praefatio indicat,
capita singula versibus distincta sunt. Adiectis elegantissimis figuris, Lugduni,
apud Gulielmum Rouillium, 1581, a cura di un anonimo artefice francese,
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digitalizzata dalla Bibliothèque nationale de France , nella quale le immagini
sono di dimensioni ridotte inserite nel testo di riferimento come più semplici
vignette illustrative, ritroviamo il Sogno di Giacobbe (fig. 10), riconoscendo
stavolta il copricapo e l’abito panneggiato dell’immagine impressa.
Ma è nella semplicità della silografia di Hans Sebald Beham, reperita stavolta in
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un repertorio cartaceo , che possiamo con serenità riconoscere alcuni
particolari esclusivi e peculiari che, insieme a quelli comuni già individuati nelle
precedenti immagini, ci fanno addirittura pensare ad un modello diretto o quasi;
la posizione del braccio destro di Giacobbe, lo sguardo al cielo, le gambe
piegate in maniera alternata, gli alberi sullo sfondo, solo due angeli sulla scala,
di cui uno rivolto verso il basso, la giacca chiusa in vita con una cintola
annodata, il colletto della camicia squadrato, la pietra sotto il corpo di Giacobbe.
Ed è proprio l’incisione di Beham che ci guida allo svelamento di un altro
importante e decisivo particolare, che meraviglia per la capacità compendiosa
del disegnatore dei nostri ferri e quasi conferma il Beham modello diretto: quei
blocchi di pietra sbozzati tra Giacobbe e la scala, inspiegabili e fuori luogo se
non ci venisse in soccorso il testo biblico che recita: Ecco il Signore gli stava
davanti e disse: «Io sono il Signore, il Dio di Abramo tuo padre e il Dio di Isacco.
La terra sulla quale tu sei coricato la darò a te e alla tua discendenza» […] Allora
Giacobbe si svegliò dal sonno e disse: «Certo, il Signore è in questo luogo e io
non lo sapevo» […] Alla mattina presto Giacobbe si alzò, prese la pietra che si
era posta come guanciale, la eresse come una stele e versò olio sulla sua
sommità. E chiamò quel luogo Betel, mentre prima di allora la città si chiamava
Luz. Giacobbe fece questo voto […] se ritornerò sano e salvo alla casa di mio
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Piccarda QUILICI, Breve storia della legatura d'arte dalle origini ai nostri giorni, cit.
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http://gallica.bnf.fr/
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The illustrated Bartsch, New York, Abaris Books, 1984. Vol. 15.
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