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La banale intuizione che l’ultima diocesi in cui monsignor Ninguarda fu vescovo
potesse ospitare suoi testi mi ha portato ad individuare altre 4 legature analoghe
nella biblioteca diocesana di Como; una terza opera, Sant’agostino, in 4 volumi,
presenta analoghi ex libris: altri 4 esemplari sopravvissuti alla distruzione della
raccolta di Santa Maria delle Grazie.
Ma è inutile sottolineare che nell’enorme bailamme di dispersione,
compravendite, donazioni, testamenti, requisizioni che le Biblioteche
ecclesiastiche italiane hanno vissuto, solo in seguito all’’estesa indicizzazione e
digitalizzazione dei frontespizi, delle provenienze e delle note d’esemplare
sarebbe possibile la ricostruzione virtuale dell’intera raccolta di Monsignor
Ninguarda e dell’intera biblioteca di Santa Maria delle Grazie (in un tempo
ragionevolmente lungo o corto, in base al punto di vista).
Il succitato scarso interesse per gli aspetti bibliologici delle edizioni e materiale
degli esemplari si manifesta nell’ostinata e deleteria scelta di catalogare il libro
antico rendendo le informazioni dell’esemplare, (legatura, note di provenienza,
etc.) e le eventuali digitalizzazioni parziali o complete, visibili solo nell’opac
(catalogo on line) locale. La pur corretta e sana distinzione tra edizione ed
esemplare non implica necessariamente che i primi debbano essere considerati
degni dell’interesse generale e i secondi “faccende personali”. Non si dovrebbe
fare storia del libro basandosi su copie ideali più di quanto non si dovrebbe fare
storia dell’uomo basandosi su miti e leggende.
I diversi progetti di digitalizzazione italiani e stranieri di parti paratestuali del libro
quali i citati frontespizi, dediche, illustrazioni, etc. incorrono ora nel difetto su
riscontrato, ovvero la visibilità limitata al locale, o nel paradosso citata da Angela
Nuovo per cui, in molteplici cataloghi on line dotati di digitalizzazioni delle parti
paratestuali, il link alla riproduzione digitale, seppur tratto da un esemplare
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specifico, viene ricondotto all’area dell’edizione.
Tornando all’esempio reale di ricerca tramite risorse digitali, premesso che a
qualunque ricerca storica bibliologica e bibliografica deve sottostare una
sostanziosa ricerca d’archivio, sono state esaminate le legature da molteplici
punti di vista e molte le sorprese offerte dal web.
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Vedi Angela Nuovo, Il libro antico in rete, in Collezionismo, restauro e antiquariato librario. Convegno
internazionale di studi e aggiornamento professionale per librari antiquari, bibliofili, bibliotecari conservatori,
collezionisti e amatori di libri, Spoleto, Rocca albornoziana, 14-17 giugno 2000, Milano 2002
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