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Delle oltre 100 legature della Biblioteca di Graz attribuibili al Meister IW, Hohl

                  riporta  la  digitalizzazione  dei  frottis  dei  ferri  suddivisi  per  rotelle  (Rollen),
                  placche (Platten) e ferri singoli (Einzelstempel), attribuendo ad ognuno  di essi

                  una  numerazione,  descrivendone  misura  in  mm  e  indicando  il  repertorio

                  (Haebler,  Wind)  di  riferimento.  Quindi  di  ogni  legatura  riporta,  secondo  un
                  semplice  schema  compilativo,  i  ferri  impressi,  il  luogo  e  l’anno  di  stampa,  la

                  provenienza e l’anno di legatura.
                  La comparazione delle immagini riportate con i nostri ferri tolgono ogni dubbio.

                  Con  grandissima  probabilità  possiamo  ascrivere  le  legature  massesi  e
                  comasche allo stesso artigiano.

                  Corrispondono infatti i ferri, le date di produzione e le motivazioni storiche non

                  fanno  che  avallare  quanto  supposto.  Feliciano  Ninguarda,  infatti,  ipotetico
                  committente  e  acquirente  dei  manufatti,  è  assolutamente  legato  alla  zona

                  geografica delle legature di Gratz. Oggi Austria, l’allora Germania del Sud era il
                  terreno di evangelizzazione e intervento del riformatore Ninguarda in qualità di

                  visitatore,  poi  commissario,  quindi  nunzio  apostolico,  trascorse  il  ventennio
                  1560-1580, con brevi pause, nelle regioni di produzione di queste legature: la

                  Stiria e il Salisburghese.




                  L’iconografia  delle  legature:  comprendere  il  contesto  iconografico  delle

                  impressioni
                  Le  legature  da  noi  studiate  sono  caratterizzate  da  una  ricchezza  di  immagini

                  prodotte da impressioni a secco con rotelle e rulli, in un tipico stile delle legature
                  di  area  germanica  del  XVI  secolo:  soggetti  biblici,  allegorici,  storici  vanno  a

                  inondare le coperte proprio dagli anni ’20 del XVI secolo, quando le tesi di Lutero
                  iniziarono a scuotere la chiesa europea. Non è un caso che siano identificate,

                  dagli studiosi tedeschi, come Reformationsbände

                  Nell’esaminare  i  legami  storici  ed  iconologici  delle  legature  con  il  contesto
                  religioso ed artistico, non abbiamo potuto non ricordare come artigiani ed artisti

                  dell’incisione  sfruttarono  immediatamente  la  potenza  pubblicitaria  della
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                  stampa   per  la  diffusione  delle  immagini,  strumento  di  apprendimento,
                  evangelizzazione,  edificazione.  Fossero essi  fiamminghi,  tedeschi,  olandesi e


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                    Elizabeth, L EISENSTEIN, La rivoluzione inavvertita., cit.
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