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altro che meticolose classificazioni, con tanto di illustrazioni e descrizioni,
            di tutte le piante utilizzabili a scopo curativo.


            Con il Rinascimento, naturalmente, cambia tutto: l’approccio razionale e

            scientifico impresso alla cultura dagli intellettuali del Quattrocento porterà
            ad una rappresentazione di flora e fauna dal taglio prettamente scientifico.


            COS’E’ UN ERBARIO?


            L'erbario può essere definito come "un libro, in uso dall'Antichità classica

            fino  agli  ultimi  decenni  del  secolo  XV,  che  raccoglie  descrizioni  delle
            piante  e  delle  loro  virtù  farmacologiche,  spesso  accompagnate  dai  nomi
            con cui ciascuna essenza vegetale era conosciuta nelle varie lingue e da

            notizie  sul  loro  habitat  [...]  il  testo  fu  ben  presto  integrato  anche  con  le
            raffigurazioni [...e] soprattutto a partire dal secolo XI alle


            immagini delle piante vennero spesso associate anche figure umane, con la
            finalità  di  esplicitarne  più  chiaramente  le  virtù  officinali  o  per
            esemplificare  particolari  metodi  di  raccolta"  (da  Enciclopedia  dell'arte

            medievale Treccani).




            IL MONDO GRECO E ROMANO



            Il primo erbario illustrato di cui si ha notizia è quello di Crateua, medico di
            Mitridate  IV  Eupatore,  re  del  Ponto  (120-63  a.C.).  L’opera  originale  è
            andata perduta  ma le immagini delle piante provenivano sicuramente da

            osservazioni dal vivo, dal momento che mancavano opere precedenti a cui
            ispirarsi.


            La prima raccolta di illustrazioni botaniche conservatasi sino ad oggi è il
            Codex Aniciae Julianae. Il Codex Aniciae Julianae  — anche noto come

            Codex Vindobonensis, Codex Byzantinus o Dioscoride di Vienna — è la
            copia illustrata più antica e più pregiata del De materia medica del medico
            greco Dioscoride, vissuto nel I secolo. È il più antico erbario conservatosi

            e si tratta di un capolavoro dell'arte della miniatura del VI secolo. Si trova
            attualmente  nella  Österreichische  Nationalbibliothek  di  Vienna,  sotto  la
            sigla  Vindobonensis  Medicus  Graecus  1.  La  sua  importanza  è  dovuta
            all'estremo naturalismo con il quale sono dipinte piante, animali ed altro. Il



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