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del Libro della sapienza, Diligite iustitiam; una coperta nobile per decorazione e

                  per contenuto che andò ad avvolgere un prezioso commento ai vangeli dei primi
                  del  ‘500  di  Silvestro  Mazzolini,  Aurea  rosa  idest  preclarissima  expositio  super

                  euangelia  totius  anni  de  tempore  &  de  sanctis  tam  secundum  ordinem

                  predicatorum  quam  secundum  curiam:  ...  Siluestri  de  Prierio  pedemontani  ...
                  Impressum ... Lugduniensium urbe : Symonem Beuilaquam ... calcographum ...,

                  1516 dicimoquarto kalendas martias)



                  Paratesto di esemplare: la legatura e i suoi segni

                  I segni della storia del libro sono spesso più significativi di quanto si immagini.

                  Queste impronte di ruggine su alcune coperte, delle quali parleremo tra breve,
                  ci rivelano la presenza del gancio di ferro reggente la catena che legava i libri ai

                  plutei di una biblioteca, tipico di un ambiente di tardo medievale rinascimentale.
                  L’esempio, tratto da volumi di cui parleremo più avanti, si riferisce a libri ospitati

                  dalla Biblioteca di Santa Maria delle Grazie in Milano, indicazione fornitaci dagli
                  ex libris presenti sui frontespizi dei rispettivi volumi. La nota biblioteca milanese

                  era stata costruita secondo il modello più moderno e funzionale del XV secolo:

                  ben 32 banchi lignei dalla duplice funzione di leggio e custodia arredavano la
                  grande aula basilicale a tre navate della biblioteca, nei quali sono stati custoditi

                  e consultati i nostri volumi, possiamo ipotizzare, per circa 200 anni.

                  La legatura stessa, manufatto appartenente alla vita post tipografica del libro,
                  dacché i libri dal manoscritto alla stampa fino al XIX secolo venivano venduti a

                  fascicoli o con minime legature editoriali, offre segni involontari di datazione: in
                  questo  caso  le  caratteristiche  medievali,  quali  le  assi  in  legno  più  sottili

                  nell’unghiatura, la cucitura dei fascicoli a nervi su anima in pelle, il cuoio del
                  dorso che sovrasta lievemente i capitelli realizzati con spaghi su anima in pelle,

                  la  presenza  di fermagli  metallici,  ma  allo  stesso  tempo  l’iconografia  e  lo  stile

                  delle impressioni rinascimentali e il contesto di produzione, la inseriscono in un
                  tardo ‘500 in area tedesca.

                  Ma  un  altro  segno  data  la  legatura  con  ferma  decisione:  vergata  sulla
                  controguardia anteriore, l’indicazione della data 1565 sulla nota di acquisto del








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