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Jan Simane
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                  Svelare i tesori nascosti – l’eloquenza dei metadati



                  Molte  biblioteche  possiedono  libri  antichi  di  grande  valore  conservati

                  separatamente  in  apposite  sezioni  denominate  fondi  manoscritti  e  rari  e
                  trattati con maggiore cautela per la loro rarità, il loro valore e la loro età. Di

                  solito  si  tratta  di  manoscritti,  incunaboli  oppure  di  esemplari  dei  primi  libri

                  stampati.  Si  è  sviluppata  tutta  una  scienza  propria  e  complessa  dedicata
                  esclusivamente allo studio del libro antico, che analizza e descrive le opere

                  secondo dei criteri formali (del materiale), paleografici, codicologici, filologici
                  come anche storico-artistici, e che continua ad espandere e approfondire la

                  nostra  conoscenza  dal  punto  di  vista  della  storia  mediale.  Questi  scritti
                  antichi  hanno  un  ruolo  rilevante  anche  nel  contesto  della  genesi  e

                  dell’importanza di biblioteche e di collezioni storiche di libri. Come testimoni

                  d’epoche  antiche,  della  mediazione  di  conoscenza  e  del  processo  di
                  traduzione di cognizione dal parlato in scrittura, i libri antichi rappresentano

                  delle  fonti  molto  preziose  e  affidabili  e  perciò  hanno  un  ruolo  importante
                  nello  studio  delle  discipline  storiche.  Di  fronte  ai  diversi  aspetti  che

                  riguardano lo studio di un libro antico come oggetto storico, ma anche come

                  fonte di informazione, e ai relativi metodi di analisi scientifica, una divisione
                  dei compiti e la formazione di competenze approfondite in questo campo è

                  indispensabile.  In  seguito  ci  concentreremo  sul  ruolo  delle  biblioteche  e
                  indagheremo  sulle modalità e  gli  strumenti con  i  quali esse  ci  permettono

                  l’accesso alle fonti letterarie. Al centro del nostro discorso sta la questione

                  dell’uso dei mezzi moderni di comunicazione, dei quali le biblioteche di oggi
                  si  servono  per  la  mediazione  di  informazioni  bibliografiche,  e  come  essi

                  possano  essere  adattati  alle  esigenze  particolari  del  libro  antico.  Questa
                  domanda  era  di  particolare  importanza  anche  durante  l’ideazione  del

                  progetto del Kunsthistorisches Institut a Firenze.


                  Per introdurre all’argomento, cominceremo con una breve descrizione della

                  collezione RARA del KHI. Il Kunsthistorisches Institut in Florenz è una delle


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                   Traduzione dal tedesco Anka Ziefer e Stefania Selvaggi.
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