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Istituzioni più prestigiose e riconosciute nel mondo per la ricerca e gli studi

                  di storia dell’arte, specializzato nel campo dell’arte italiana.
                   E’ stato fondato alla fine dell’Ottocento e il suo “laboratorio” centrale è la

                  biblioteca con più di 300.000 volumi a scaffale aperto non solo nell’ambito

                  della  storia  dell’arte  ma  anche  delle  discipline  affini.  Il  fondo  dei  libri  rari
                  comprende  circa  7.500  volumi  ed  è  conservato  separatamente  in  un

                  magazzino  creato  appositamente  secondo  le  esigenze  particolari  della
                  raccolta. La maggior parte della collezione RARA consiste in libri stampati

                  dal  Quattrocento  fino  al  primo  Novecento  (incluse  319  riviste),  coprendo
                  temi  e  soggetti  dei  seguenti  ambiti:  topografia  delle  regioni  e  dei  luoghi

                  italiani, cataloghi di musei e di collezioni (il primo risale al 1672), iconografia

                  (più  di  1000  titoli),  monografie  d’artisti,  fonti  letterarie  per  l’arte  italiana  e
                  letteratura  artistica  (incluse  35  edizioni  delle  Vite  di  Vasari),  guide  e

                  descrizioni  di  viaggi,  letteratura  italiana,  filosofia  ed  estetica.  Di  grande
                  importanza  è  inoltre  la  notevole  collezione  di  più  di  500  edizioni  originali

                  risalenti al periodo del futurismo italiano (1909-1930). Per la scelta dei titoli
                  da  raccogliere,  la  biblioteca  seguiva  e  segue  ancora  oggi  innanzitutto  il

                  criterio  della  rilevanza  per  i  filoni  tematici  delle  ricerche  intraprese  dagli

                  studiosi. Il contenuto di un libro aveva priorità, mentre la bellezza o la rarità
                  di una certa edizione non aveva la stessa importanza per la politica degli

                  acquisti. I libri servivano e servono tutt’ora agli studiosi in primo piano per

                  svolgere le loro attività quotidiane di ricerca presso la nostra biblioteca. Da
                  questa premessa nascono esigenze particolari, che rappresentano una sfida

                  non solo per le misure e i provvedimenti di conservazione, ma anche per
                  l’analisi  bibliografica  e  l’indicizzazione  delle  opere  con  delle  rivendicazioni

                  molte alte di carattere scientifico.


                  A differenza di volumi di data recente, non solo il contenuto del testo, ma

                  anche  le  peculiarità  fisiche  di  un  volume  antico,  cioè  la  rilegatura,  le
                  annotazioni  di  proprietari  precedenti,  le  aggiunte  ecc.  sono  di  grande

                  rilevanza. Per questo, ormai da molto tempo, è buona pratica per la stesura
                  dei  cataloghi,  e  negli  indici  delle  biblioteche  descrivere  anche  le

                  caratteristiche  individuali  dei  singoli  esemplari.  Il  progetto  del  KHI  si  basa





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