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Il progetto del Kunsthistorisches Institut risponde a questa esigenza, in
quanto utilizza un vocabolario standardizzato per l’accertamento dei dati
formali e contenutistici. Ma qual è il modo di procedere nel caso di opere,
che sono rintracciabili anche in altri cataloghi, e dei quali autori si sa molto di
più rispetto al caso dei manoscritti anonimi? Per rispondere a questa
domanda ci serviremo di un altro esempio di un volume proveniente dal
fondo dei libri rari del Kunsthistorisches Institut. Nel 1579 lo storico e filosofo
Pietro Bizzarri scrisse una cronaca della città di Genova intitolata: “Senatus
populique genuensis rerum domi forisque gestarum historiae...” Il record
attuale del catalogo elettronico della biblioteca del Kunsthistorisches Institut,
oltre al titolo parziale, riporta il nome dell’autore, la data di pubblicazione e la
collazione. Una tale limitazione alle informazioni di base è caratteristica per
la maggior parte dei cataloghi elettronici delle biblioteche, che possiedono
una copia di quest’opera. Solo in alcuni pochi casi è possibile dedurre da
parole chiavi aggiunte, siano pure generiche, il contenuto del testo, senza
poter tuttavia rivelarne le varie sfaccettature. Nel nostro caso si tratta di una
fonte di prim’ordine per la storia di Genova, della Liguria e di Venezia, che
contiene inoltre delle descrizioni molto dettagliate sulle conquiste spagnole
(comprese quelle di Cristoforo Colombo) e che riporta la corrispondenza tra
la corte reale genovese (e napoletana) con la Santa Sede; a ciò si aggiunge
nell’appendice il testo completo delle leggi comunali di Genova.
Considerando che scritti storici di questo genere sono di grande importanza
per la ricerca e per lo studio della storia, la conoscenza e il ritrovamento di
queste opere non dovrebbero essere abbandonati al caso, ma entrare fra gli
obiettivi strategici di ogni valorizzazione bibliografica. Di conseguenza, la
descrizione approfondita e complessiva del contenuto con termini
standardizzati assume un ruolo importante per il nostro progetto. Con l’uso
dei record d’autorità non solo si garantisce la compatibilità con altri cataloghi
elettronici, ma si tiene conto anche del problema della pluralità linguistica, in
quanto i record d’autorità già esistenti, in futuro potranno essere alla base
per le concordanze terminologiche di informazioni bibliografiche prodotte
automaticamente oppure individualmente:
Senatus populique genuensis rerum domi forisque gestarum historiae atque annales... /
Petro Bizaro Sentinati
Antverpiae : Ex officina Christophori Plantini, 1579. – 802, XXXV S. ; 35 cm
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