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decisamente  facilitato  il  passaggio  nel  rintracciare  scritti  rilevanti  per  una

                  determinata  ricerca,  poiché  gli  elementi  principali  del  contenuto  e  le
                  caratteristiche  formali  possono  essere  descritti  e  inseriti  grazie  ad  un

                  processo di retrieval verbale, basato sulla tecnologia della rete e soprattutto

                  strutturato.  Gli  esempi  riportati  dimostrano  come  i  confini  formali  tra  le
                  bibliografie  tradizionali  e  i  cataloghi  di  biblioteche  altrettanto  tradizionali

                  tendono  ad  essere  eliminati.  Questo  passo  logico  è  dovuto  allo  sviluppo
                  della  comunicazione  elettronica  di  dati.  Basta  uno  sguardo  sulle  attività

                  intraprese  da  vari  anni  ad  esempio  in  Italia,  in  Germania  oppure  in
                  Inghilterra, con l’obiettivo dell’accertamento sistematico dell’insieme di scritti

                  nazionale  e  storico,  per  comprendere  quanto  le  due  fonti  bibliografiche

                  ultimamente  si  siano  avvicinate.  Per  esempio,  nel  caso  della  letteratura
                  italiana cinquecentesca esiste la banca dati online “Censimento Nazionale
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                  delle  edizioni  italiane del  XVI  secolo”  (edit 16) ,  dove  ormai  più  di  60.000
                  titoli  sono  consultabili,  tra  cui  numerose opere  che  si  trovano  anche  nella

                  raccolta  dei  libri  rari  del  Kunsthistorisches  Institut.  Edit  16  segue  uno
                  schema di descrizione bibliografica semplice che dispone di soli sei campi

                  per la descrizione delle opere. Un’analisi del contenuto degli scritti non fa

                  parte del concetto del censimento. Evidentemente, per la sua realizzazione
                  si è preferita una soluzione pragmatica per permettere l’elaborazione di una

                  grande  quantità  di  schede  in  relativamente  poco  tempo.  L’obiettivo

                  principale del progetto è la documentazione del corpus letterario nazionale
                  cinquecentesco e non la creazione di uno strumento potente per una ricerca

                  bibliografica raffinata. Anche le attività simili nell’ambito tedesco dimostrano
                  un  concetto  simile.  Il  “Verzeichnis  der  im  deutschen  Sprachbereich

                  erschienenen Drucke” (VD), l’indice degli scritti a stampa di lingua tedesca
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                  diviso in tre periodi (il XVI , il XVII  e il XVIII secolo ) è uno strumento che
                  fornisce delle informazioni molto più dettagliate rispetto all’Edit 16. Con le
                  sue 140 categorie permette la documentazione precisa di ogni dettaglio di
                  una pubblicazione a stampa. Ma per mancanza di finanziamenti e di tempo,

                  anche  nel  caso  degli  indici  tedeschi  si  rinuncia  ad  una  soggettazione



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                   http://edit16.iccu.sbn.it/web_iccu/ihome.htm
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                   http://www.bsb-muenchen.de/1681.0.html
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                   http://www.vd17.de/
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                   http://www.slub-dresden.de/ueber-uns/informationen-ueber-uns/projekte/laufende-projekte/vd-18/
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