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                  come cartoncino per i piatti di copertina. L’esempio del libro S 779 p (RARO) , che
                  fa parte della legatura d’un libro a stampa del 1510 (fig. 1), ci mostra un frammento
                  riciclato e usato come controguardia. Una casella nella banca dati dedicata alle note

                  specifiche sotto questa rubrica ci consente di fare commenti riguardo alla datazione

                  della  calligrafia  e  ai  contenuti.  In  questo  caso  troviamo  un  manoscritto  scritto  a
                  minuscola  carolina  della  prima  metà  del  XI  secolo  che  recita  il  testo  dei  salmi  di

                  penitenza.  La  pagina,  bucata  dai  tarli,  deriva  da  un  manoscritto  latino  di  canti
                  gregoriani  e  sono  ben  visibili  gli  interessanti  neumi  che  indicano  la  melodia  da

                  intonare.
                  La banca dati consente ulteriormente di prendere nota di stemmi disegnati o dipinti

                  e  descriverli  (fig.  2).  Nella  figura  rispettiva  al  volume  con  la  segnatura  X  4354
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                  (RARO)   si  vede  sulla  carta  di  guardia  il  disegno  dello  stemma  della  famiglia
                  fiorentina degli Arrighi, che in quel tempo era in possesso del volume. L’arma della

                  famiglia è azzurra e ha due pali d’argento, al capo d’argento caricato di una branca
                  di leone d’azzurro. Nel libro vediamo il disegno ad inchiostro dell’arma senza colori,

                  ma  non  c’è  dubbio  alcuno  riguardo  la  sua  identificazione.  Altri  dettagli  sulla  sua
                  storia ci vengono rivelati dalle iscrizioni aggiunte a mano a cui si dedica la prossima

                  sezione del database.

                  Questa  banca  dati  consente  di  segnalare  se  il  libro  contiene  uno  o  più  ex-libris-
                  iscrizioni  aggiunti  a  mano  che  rivelino  la  sua  provenienza.  Per  dare  garanzia

                  all’uniformità  della  grafia  è  stato  realizzato  un  archivio  elettronico  specifico

                  all’interno della nostra banca dati: cliccando sulla rispettiva icona si apre una nuova
                  finestra con un modulo esclusivamente riservato alle informazioni di provenienza,

                  intendendo  per  provenienza  qualsiasi  attestazione  che  riguardi  possesso,
                  circolazione, pratiche di lettura o uso dei volumi. Queste tracce di solito si trovano

                  sul  frontespizio,  sulla  carta  di  guardia oppure  sulla  controguardia,  rispettivamente
                  sul contropiatto, talvolta anche sulla coperta del piatto anteriore.

                  È  evidente  che  all’interno  di  uno  stesso  volume  si  potranno  rintracciare  più

                  possessori precedenti. Contano tra le informazioni di provenienza anche cartellini di
                  biblioteche precedenti, timbri, sigilli ed etichette di qualsiasi tipo come degli ex-libris

                  oppure  annotazioni  personali  come  dediche  scritte  a  mano.  In  quell’archivio  di



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                    Odissea Homeri. Per Raphaelem Volaterranum in Latinum conversa, Romae, per Iacobum Mazochium,
                  1510.
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                    Vita e mirabili operazioni del gran servo di Dio Orazio Banchini, priore della chiesa parrocchiale di S.
                  Caterina della città di Colle, descritta da Alessandro Pecorini, Firenze, Gio. Filippo Cecchi, 1695.
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