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database con la rispettiva data segnalata o il luogo indicato vanno inseriti i nomi di

                  precedenti  possessori  o  biblioteche  possedenti  per  quanto  è  rimasta  traccia
                  all’interno del volume.

                  L’iscrizione nel volume della famiglia Arrighi considerato precedentemente (fig. 3)

                  sulla carta successiva ci rivela il donatore e il possessore del libro: si legge “Questo
                  libro  è  di  Franc[esc]o  M[ari]a  Arrighi  Can[onic]o  Fior[entino]  ex  dono  fattogliene

                  dall‘Illustr[issi]mo  Sig[nor]  Lamberto  Frescobaldi  suo  amoreuolis[si]mo  padrone
                  1695”. Una nota sulla carta di guardia (fig. 2) ci descrive poi il destino successivo

                  del  volume  in  considerazione  del  fatto  che  nel  1712  è  stato  regalato  in  dono
                  dall’Arrighi stesso al Seminario Archivescovile Fiorentino, che in quell’anno è stato

                  fondato,  per  salvezza  della  sua  anima  “Ex  dono  facto  Seminario  Florent[i]no  ab

                  Ill[ustrissi]mo  D[omino]  Arrighi  o[ra]  p[ro]  eo  […]  hac  die  23  martij  1712  ab
                  Inc[arnatione]”.  Questi  due  possessori  precedenti,  Francesco  Maria  Arrighi  e

                  Lamberto  Frescobaldi,  di  seguito  vanno  inseriti  in  questo  archivio  elettronico  di
                  provenienza  come  pure  la  biblioteca  del  Seminario  Fiorentino  che  ne  è  la

                  successiva  istituzione  possedente.  Tutti  i  nomi  di  persone  e  biblioteche  vanno
                  inseriti  nella  banca  dati  in  maniera  normalizzata  con  un  rispettivo  numero

                  identificativo che unisce tutti i modi diversi di grafia dello stesso nome in un’identità

                  uniforme. Collegata a ogni ingresso nel database si trova una casella dedicata alle
                  ulteriori informazioni sulla persona: ad esempio il possessore menzionato qui sopra,

                  Francesco Maria Arrighi, fu canonico a Firenze e diventò vescovo di Montepulciano

                  nel 1710.
                  Un altro esempio si può vedere nella figura seguente (fig. 4) che ci riporta la storia
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                  del  volume  X  4553  (RARO),  un  libro  che  racconta  la  vita  di  San  Cerbone.
                  Nell’anno  dopo  la  sua  pubblicazione  il  volume  è  stato  acquistato  da  Giuliano

                  Petrucci che lo comprò in cambio di tre altri libri direttamente dall’autore “Iulianus
                  Petrucci  Ab  Autore  Emit  Precio  Librar[um]  Trium  Anno  Salutis  1707”.  Il  libro  poi

                  rimase  in  famiglia  per  130  anni  fin  quando  nell’anno  1837  un  parente  del  primo

                  possessore, Giuliano Petrucci, lo regalò al sacerdote Vito Paulio “Est anno 1837,
                  die  25  Mensis  Maji,  Pompejus  quondam  Vincentii  Eidem  Juliano  sanguinem

                  conjunctus suum igitur mihi donavit Prespijt[er]o Vito Paulio a Nocchi”. Nella pagina
                  successiva  un’ex-libris-iscrizione  conferma  quel  nuovo  possessore  “Ex  Libris


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                    Vita di S. Cerbone vescovo di Popolonia, e confessore. Raccolta fedelmente dall'opere di S. Gregorio papa e
                  di altri gravi autori dal P. Antonio di Brandeglio; con alcune notizie del convento di S. Cerbone di Lucca, e
                  degli altri della riforma nel dominio lucchese, con altre cose degne di memoria, Lucca, Venturini, 1706.
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