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lunga gli studiosi che si occupano di ricerche genealogiche e sono interessati per

                  lo  più  alla  consultazione  dei  registri  canonici,  ma  è  anche  vero  che  i  libri  dei
                  battesimi, dei matrimoni  e dei morti  sono  quelli  più facilmente decifrabili,  spesso

                  meglio conservati e certamente meglio reperibili. Quando gli archivi erano custoditi

                  nelle  sacrestie,  i  soli  documenti  che  il    parroco  manteneva  con  un  certo  criterio
                  erano quelli contenenti le registrazioni dei sacramenti. Era invece molto difficile per

                  gli studiosi accedere a documentazione di natura diversa, spesso conservata  in
                  grande disordine. E’ auspicabile però che il riordino degli archivi e la realizzazione

                  di  strumenti  di  corredo  che  facilitino  la  consultazione,  inducano  gli  studiosi  a
                  rivolgere la loro attenzione anche ad altre tipologie di documenti  che fanno degli

                  archivi parrocchiali una fonte preziosissima di informazioni di ogni genere.

                  Se si considerano inoltre i benefici, che una campagna di microfilmatura  sui libri
                  canonici,  potrebbe  produrre  in  termini  di  salvaguardia  dei  documenti  dall’usura,

                  questi  non  giustificherebbero  i  costi  e  il  dispendio  di  energie  che  un  simile
                  intervento  comporterebbe. La frequenza  con  cui,  nei nostri  archivi,    ogni  singolo

                  registro  viene  consultato,  non  è  infatti  tale,  se  si  escludono  casi  eccezionali,  da
                  provocarne l’usura, a meno che il documento non si trovi già in precario stato di

                  conservazione per ragioni diverse.

                  La riproduzione di intere serie archivistiche era giustificabile quando i documenti
                  erano difficilmente accessibili, com’è accaduto per l’archivio del Duomo di Carrara:

                  la microfilmatura dei libri canonici di quella parrocchia ha permesso agli studiosi  di

                  accedere con facilità ai documenti grazie ai servizi offerti dalla biblioteca civica, e
                  ha sollevato il Parroco dall’impegno di assicurare la fruibilità dell’archivio, impegno

                  che avrebbe assolto certamente con grande sacrificio e probabilmente con poca
                  efficienza.

                  A questo inconveniente si è ovviato depositando gli archivi storici delle parrocchie
                  presso gli istituti diocesani, che sono in grado di assicurare una regolare apertura

                  al pubblico rendendo tutti i documenti disponibili alla consultazione.

                  Nonostante  siano  ormai  numerose  le  iniziative  rivolte  alla  diffusione,  anche
                  attraverso  la  rete,  dei  contenuti  dei  registri  canonici,  interventi  del  genere  non

                  possono  rientrare  tra  gli  obiettivi  immediati  del  nostro  Ufficio.  Per  ora  le  nostre
                  finalità principali sono quelle di salvaguardare l’intero patrimonio e di diffonderne la






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