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Ogni 20 anni, ad essere ottimisti, sarebbe necessario effettuare quella che viene
chiamata “migrazione di dati” su supporti più avanzati, a rischio di perdere ogni
informazione.
Il paradosso è che pergamena e carta fabbricate fino alla metà del XIX secolo
sono spesso in ottimo stato di conservazione e richiedono talvolta solo
accorgimenti conservativi; al contrario, la carta di cellulosa fabbricata dal tardo
Ottocento fino a oggi viene consumata dagli acidi che contiene. La
digitalizzazione come conservazione sembra essere necessaria dunque più per
il libro moderno che per il libro antico.
Inoltre non è scontato aggiungere che la digitalizzazione come conservazione si
rivela utile solo se strumento parallelo e comunque successivo, ad un’ottima
prevenzione indiretta o diretta dei beni librari. Biblioteche come quella in oggetto,
che non hanno mai avuto il piacere di una spolveratura o disinfestazione, hanno
certamente altre priorità. D’altra parte la digitalizzazione resta un tentativo di
conservazione solo di una parte delle informazioni che il bene librario antico
porta con sé. La conoscenza dei materiali e le tecniche di manifattura di un libro
non vengono registrate e non sono veicolabili quanto le informazioni testuali e
iconografiche.
Tuttavia in questa sede di buoni auspici, risulta interessante guardare i vantaggi
di una digitalizzazione parziale e mirata su determinati aspetti dei beni librari o
su particolari tipologie di documenti, tenuto conto delle esigenze e del contesto
particolare della Biblioteca Diocesana di Massa.
Allorché tuttavia la prospettiva di un restauro conservativo risulti remota,
considerate le disponibilità finanziarie della biblioteca, è li che si potrebbe
preferire una digitalizzazione del testo per permetterne comunque la
salvaguardia delle informazioni testuali, paratestuali e iconografiche.
Documenti ad alta deperibilità: fotografie
Di grande interesse documentale per le ricerche di storia locale e nazionale, la
Biblioteca Diocesana ha ereditato dalla Biblioteca del Centro Studi di Massa,
oggi Fondo Berti, una notevole raccolta di immagini relative a vescovi, prelati,
nobili famiglie locali, nonché a periodi cruciali della storia contemporanea quali
manifestazioni fasciste e partigiane sul territorio.
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