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Aurelius,  Aurelii  Augustini  De  ciuitate  dei  primi  libri  incipiunt  rubrice,  Venetiis,

                  Gabriele  Petri  de  Triuisio,  1475,  e  Aurelij  Augustini  Hipponensis  episcopi  ...
                  plurimorum opusculorum necnon vite eius a Possidonio conscripte, quedam non

                  plus impressa, Venetie, impensis & opera Dionysij Bertochi de Bolonia ..., 1491

                  die. xxvj. Martij, volumi  restaurati dalla Sovrintendenza Bibliografica di Genova
                  nel 1967.




                  L’unicità dell’esemplare.
                  Attributo  per  antonomasia  del  manoscritto,  l’unicità  appartiene  in  senso

                  bibliologico  anche  a  qualunque  libro  a  stampa,  materialmente  frutto  di  una

                  differente  impressione  e  dunque  manufatto  unico.  Tuttavia  è  possibile
                  individuare  in  più  copie  della  stessa  edizione  una  famiglia  di  esemplari  dalle

                  stesse caratteristiche genetiche.
                  Caso originale è quello degli erbari. Ora manoscritti, ora libro a stampa, la loro

                  unicità  consiste  nella  manifattura,  in  qualità  di  testi  botanici  antichi  e  rari
                  impreziositi da illustrazioni di piante medicinali o dalla presenza di parti di foglie

                  o  fiori  essiccate  sulle  carte.  L’Hortus  siccus  della  Biblioteca  del  Seminario  di

                  Pontremoli,  altra  importante  biblioteca  della  Diocesi  di  Massa  Carrara
                  Pontremoli, è  databile al XVIII secolo ed è costituito da un volume rilegato in

                  pergamena, composto da 150 pagine su cui sono applicati campioni essiccati di

                  flora dell'Alta Lunigiana, corredati da didascalie in latino. Digitalizzare materiali
                  librari unici è una delle possibili scelte.

                   Seppur non in possesso di manoscritti medievali, molte biblioteche possiedono
                  numerosi esempi di manoscritti moderni, conservati per secoli in collezioni di libri

                  a stampa, che si offrono come opere degne di digitalizzazione.
                  Nel caso locale, come esempio, le Opere spirituali di Don Giovanni di palafox,

                  vescovo d’Osma, cioè sue risposte alle domande fattegli da una persona di pietà

                  e suo pastore nella notte di Natale. Tradotto dallo spagnuolo in francese, indi
                  reccato dal francese in lingua italiana. In Torino, 1744









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