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privilegi  concedeva  un  diritto  esclusivo  per  un  determinato  periodo  sulla

                  pubblicazione di un testo o su un processo di produzione. Tre potevano essere
                  le finalità del privilegio: salvaguardare un’iniziativa commerciale editoriale dalla

                  concorrenza;  salvaguardare  un  particolare  brevetto,  quale  poteva  essere  un
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                  nuovo carattere tipografico; tutelare l’opera intellettuale degli autori . Il privilegio
                  editoriale  era  stampato  direttamente  sulla  merce,  ovvero  sul  libro,  o  in  forma

                  sintetica  (cum  gratia  et  privilegio,  ad  esempio)  o  in  forma  estesa  come
                  nell’esempio che segue.

                  Accordati da singoli stati, dalla Chiesa o da autorità imperiali, i privilegi, quando
                  presenti, sono un interessante spunto di ricerca per la storia dell’editoria e del

                  commercio librario.

                  Tratto ancora una volta dal verso del frontespizio del 1° volume delle Opere di
                  San Gerolamo su citate, edite da Plantin nel 1579, il testo riporta il privilegio di

                  Filippo  II  a  Cristopher  Plantin  per  la  stampa,  nei  12  anni  a  seguire,  del  libro
                  intero  o  delle  sue  parti  e  può  essere  considerato  come  un  vero  e  proprio

                  primitivo copyright nonché, allo stesso tempo, l’avallo al programma pubblicistico
                  del  tipografo  Plantin  che,  di  fronte  alle  scosse  ideologiche  che  scuotevano  i

                  Paesi Bassi spagnoli aveva preso un’esemplare posizione stampando tra il 1568

                  e il 1572 la grandiosa Bibbia poliglotta, in cinque lingue, con la collaborazione
                  del gesuita spagnolo Arias Montano. Il privilegio ottenuto in seguito gli permise

                  di stampare messali e breviari per tutti gli stati di Filippo II, per i quali ottenne

                  anche  un  finanziamento  del  sovrano  spagnolo.  In  altre  parole  ottenne  il
                  monopolio  della  stampa  religiosa  nell’immenso  impero  spagnolo.  Dal  1570  si

                  fregiò  anche  del  titolo  di  architipografo  del  re.  Istituì  una  doppia stamperia  ad
                  Anversa  e  a  Leida,  al  servizio  di  uno  Stato  enorme  quale  l’impero  spagnolo,

                  nelle vesti di un imprenditore capitalista: aveva 160 dipendenti e pubblicò circa
                  2000 titoli, più di ogni altro stampatore editore europeo del ‘500.




                  Paratesto di edizione: dediche

                  Testimoni  del  fenomeno  sociale  del  mecenatismo  e  dei  rapporti  tra  scrittori,
                  tipografi  e  committenti,  le  dediche  esprimevano  il  desiderio  di  omaggiare  il

                  mecenate di turno, fosse stato esso appartenente a una famiglia di spicco o a

                  54 Il libro religioso, a cura di Ugo Rozzo, Rudj Gorian, Milano, Silvestre Bonnard, 2002

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